domenica 8 marzo 2009

Cuma, il parco archeologico

Cuma (in latino Cumae) si trova in Campania nell'area vulcanica dei Campi Flegrei. Il nome deriva dal nome greco Kymé (Κυμή), che secondo alcuni significa "onda", forse facendo riferimento alla forma della penisola su cui si trova.
Il territorio dove sorse questa colonia greca, fu abitato fin dall’età preistorica e protostorica. Fra tutte le colonie elleniche della Magna Grecia, Cuma posta sul litorale campano di fronte all'isola di Ischia, era una delle più antiche e più lontane dalla madrepatria.
L'antica città di Cuma, nella civiltà e nella cultura occidentale, ha un ruolo fondamentale, dal momento che da questa città si diffuse l'alfabeto in tutto il continente europeo. I coloni dell'Eubea sbarcando, prima ad Ischia e poi a Cuma, portarono insieme con le tradizioni e i culti, anche l'alfabeto, che avevano appreso dai popoli semiti. Ci è ormai noto che i Greci conobbero l'alfabeto già nella prima metà del IX secolo a.C. e che lo adattarono successivamente alla propria lingua.
Grazie agli Eubei giunti a Cuma l'alfabeto fu conosciuto dalle popolazioni italiche ed in particolare dai Latini e dagli Etruschi, che lo diffusero presso gli altri popoli della penisola e grazie alle conquiste romane venne divulgato in tutto il continente europeo.
Pertanto il passaggio dell'alfabeto dai Cumani agli altri popoli assume un valore straordinario, in quanto ha costituito la base di tutta la cultura occidentale.
Nel campo religioso Cuma era famosa nell'antichità per due aspetti che sono intimamente legati tra loro: il culto per Apollo e l'oracolo della Sibilla. Il culto per Apollo ha origini antichissime, tanto che Virgilio, nel VI canto dell'Eneide, lo fa risalire alla fuga di Dedalo dal labirinto di Cnosso.
La leggenda virgiliana, oltre a motivare la presenza di Apollo a Cuma, testimonia dell'importanza e dell'antica origine del culto. Questo sarebbe addirittura da mettere in relazione con la stessa fondazione della città, in quanto la divinità avrebbe indicato la rotta ai coloni euboici sotto forma di una colomba bianca o di un suono di cembali. Il ritrovamento di alcuni oggetti dedicati alla dea Hera (Giunone) lascia ritenere che fosseĠquesto il culto predominante a Cuma, che venne poi soppiantato da quello per Apollo. Nei secoli successivi il culto per Apollo si diffuse in tutto il mondo romano, ma a Cuma ebbe sempre un maggiore significato anche per la presenza dell'oracolo della Sibilla. La Sibilla cumana è tra le più famose figure della mitologia e, il suo ricordo si è tramandato fino ai giorni nostri. Nella religione greca, oltre ai sacerdoti, vi erano delle figure di profeti che ispirati dalle divinità pronunciavano oracoli, tra queste, ebbero un ruolo tutto particolare le Sibille. Nel mondo antico si ha notizia di molte Sibille, quella cumana è attestata per la prima volta nel VI secolo a.C., quando il re di Roma Tarquinio il Superbo acquistò dalla Sibilla Demarate una raccolta di oracoli scritti in greco su foglie di palma. Questa raccolta, detta libri Sibillini, veniva consultata in caso di gravi necessità da particolari sacerdoti, legati al culto di Apollo.
Oltre agli oracoli, la Sibilla cumana era capace di interpretare i segni con cui Apollo esprimeva la propria volontà. Già nel mondo antico l'oracolo della Sibilla cadde in disuso e venne dimenticato, ma venne recuperato dalla tradizione ebraica, che attraverso gli oracoli sibillini predicava la fine dell'impero romano.
L'imperatore Ottaviano Augusto, nel suo disegno di rinnovamento della società romana, diede grande impulso al culto per il dio Apollo, quasi a voler porre la famiglia Giulia e l'Impero sotto la protezione della divinità che doveva assicurare una nuova epoca di pace. Augusto fece restaurare molti templi di Apollo e ne fece costruire di nuovi. È in quest'epoca che, forse, va visto il restauro del tempio di Apollo a Cuma, che diventa un vero santuario.
Oltre a quello di Cuma, nel mondo greco, esistevano due famosi santuari legati al culto di Apollo: Delfi e Delo. Delfi, fin da epoche remote è stato luogo di oracoli, e molte divinità sono state tutelari del santuario fino a quando il culto per Apollo divenne preminente.
Il santuario di Delo era frequentato, oltre che dai Greci, soprattutto dalle popolazioni delle isole e delle coste dell'Asia Minore; Delo, infatti, era uno dei maggiori porti commerciali dell'antichità, aperto ai traffici con l'Oriente e la cui fama verrà oscurata solo qualche secolo più tardi dalla grande ascesa dello scalo di Puteoli. L'area sacra si trovava sull'altura in una zona panoramica e di grande effetto scenografico, in quanto ad essa si accedeva dal porto sacro, sulla parte settentrionale dell'isola.
vedi tutto qui
La sibilla cumana - il pius Enea la definisce horrenda durante l’invasamento. Il volto cambia colore, si trasfigura, il respiro si fa ansante e il petto furente di rabbia, finché Apollo non la abbandona dopo aver emesso il vaticinio.
Questa la descrizione che Virgilio fa nel VI libro dell’Eneide, della mitica figura semidivina della Sibilla Cumana.
Si ritiene che la sacerdotessa vivesse in un antro tetro e difficilmente accessibile dove svolgeva la sua attività oracolare. In preda al furore, ispirato dal dio Apollo, la sacerdotessa vaticinava responsi scritti su foglie di palma in esametri greci. Stava poi all’interlocutore mettere insieme le foglie e comprendere l’alta profezia.
In molti hanno cercato il mitico antro e nel 1932, si è arrivati, non senza discordanze, ad identificarlo con la dromos posta nei pressi del lago Averno, vicino Napoli. Si tratta di una grotta di forma trapezoidale, databile intorno al IV secolo a.C. Un corridoio lungo ben 131 m, illuminato da 6 fenditure conduce in una grande nicchia a volta da cui la divina sacerdotessa seduta su di un trono pronunciava i suoi vaticini.
L’antro si trova in un luogo altamente suggestivo e mitico, è infatti circondato dai templi di Apollo e di Giove, le terme, l’anfiteatro e la necropoli.
Ma forse il luogo più suggestivo è il laghetto di Averno. Da questo famoso lago Enea e Ulisse scesero negli Inferi. Questa era infatti una delle porte di accesso al mondo dei morti.
La Sibilla Cumana è una delle più famose, Varrone ne contava addirittura dieci: la persiana, l'eritrea (da Eritre, in Lidia), l'ellespontia, la frigia, la cimmeria, la libica, la delfica, la samia, la cumana e la tiburtina. Alcuni pensavano che fosse un’unica Sibilla immortale che si spostava di antro in antro. L’Italia è ricca di queste figure mitiche tanto che è dedicata alla Sibilla anche una catena montuosa, i Monti Sibillini.
Ultime ipotesi dimostrerebbero che l’antro è una costruzione di natura difensiva. La ricerca dell’antro non è ancora conclusa, ci si dirige ora verso il tempio di Apollo.
L’intera zona è quindi luogo mitico, ogni costruzione racconta qualcosa di soprannaturale e divino.
Lo dimostrano l’affannarsi di ricercatori intorno alle leggende che coinvolgono queste costruzioni. (qui)

Duminica am profitat de o splendida zi cu soare si ne-am indreptat spre Cuma. Cum era 8 martie, parcul arheologic era grauit pentru noi, fetele :-)
Superb parcul, cu mult verde, merita plimbarea! Minunate panoramele spre mare, punctul unde eram era exact fata-n fata cu Ischia, insula numita de greci "a maimutelor" :-))
Cuma a fost fondata de calcidesi, veniti de pe insula Eubea in jurul lui 730 i.C, dupa Strabone a fost chiar prima colonie greaca in Italia.
In scurt timp devine un oras maritim infloritor, locuitorii extinzandu-se spre Napoli, unde au fondat "noul oras" = "Nea polis".
Antro della Sibilla m-a atras mereu prin forma sa deosebita, trapezoidala.
"Sibilla" putea fi dupa mitologia greaca si romana orice femeie dotata cu puteri divine de catre zeul Apollo. Sibilla Cumana era una dintre cele mai cunoscute profete din perioada antica.
Apollo, fiul lui Zeus si al Letei, era un zeu profet; oracolul sau cu sediu la Delfi, daruia uneori puteri divine si mortalilor, de pilda Cassandrei.
Apollo era si zeul luminii, mereu tanar, atlet, era considerat si zeul agriculturii, animalelor, medicinei, si al muzicii.
Se spune ca sibilla cumana traia intr-o pestera unde era greu accesul, si de unde ea dezvaluia profetiile. Raspunsurile le scria pe foi de palmier, dar interlocutorul trebuia sa le puna in ordine si sa ghiceasca sensul cuvintelor ei.
Cercetatorii au ajuns la concluzia ca aici la Cuma se afla "antro della sibilla", inconjurata cum se vede de templele lui Apollo si Giove, termele si mai ales lacul Averno, descris in antichitate ca o poarta ce conducea in lumea mortilor.
Aceasta sibilla e una dintre cele mai cunoscute; Varrone vorbea chiar de zece: "la persiana, l'eritrea (da Eritre, in Lidia), l'ellespontia, la frigia, la cimmeria, la libica, la delfica, la samia, la cumana e la tiburtina. "
Italia este bogata de aceste figuri mitologice, dedicand chiar un lant muntos sibillei "muntii Sibillini".
O alta ipoteza ar fi ca aceasta pestera e o constructie cu scopul de aparare. Cercetarile continua insa, intreaga zona fiind de mare importanta arheologica.





alta circa 5 metri e lunga oltre 130

taglio trapezoidale, risale cc seconda metà del IV sec. a.C

forma perfecta, realizata cu o tehnica deosebita, inca cercetata

se spune ca ar fi o constructie facuta inainte de venirea grecilor, deci mult mai veche (vezi si video la sfarsit)

Uno dei finestroni laterali che portano luce all'interno della grotta












Tempio di Giove

Così denominato dagli antiquari dei secoli scorsi, era probabilmente consacrato a Demetra e fu edificato nel V secolo a.C. sul punto più alto dell'acropoli.





terme del foro


O fi un "Apollo" din ziua de azi :-))


vista sul mare dal tempio di Apollo




Ischia in departare, numita de greci insula "maimutelor" :-))


vedere spre insula Ischia

Di fronte l'Antro della Sibilla, si può ammirare la Crypta dall'alto.


vedi video

0 commenti: