sabato 19 settembre 2009

L'aye-aye o aye aye

Printre ciudateniile gasite pe net, iata un animal foarte ciudat, primat din Madagascar. E descris ca fiind un animal cu urechi de liliac, fata de vulpe, ochi de pisica, corp de maimuta, maini de vrajitoare, dinti de veverita; e un animal unic in felul sau cu caracteristici primatelor si roditoarelor.




L'aye-aye o aye aye (Daubentonia madagascariensis, Gmelin 1788) è un primate nativo del Madagascar. È l'unico rappresentante vivente del suo genere, della sua famiglia e del suo infraordine (Chiromyiformes): l'aye aye gigante (Daubentonia robusta) è infatti estinto da tempo.L'aye-aye non è facilissimo da avvistare; alcuni fra i luoghi migliori per incontrarlo sono il Parco Nazionale di Ranomafana, il Parco Nazionale di Andasibe-Mantadia e la Riserva Speciale di Nosy Mangabe, dove numerosi individui furono trasferiti quando la specie fu "riscoperta" nel 1961.
È stato descritto come un animale dalle orecchie da pipistrello, la faccia da volpe, gli occhi da gatto, il corpo da scimmia, le mani da strega e la coda ed i denti da scoiattolo: si tratta infatti di un animale unico nel suo genere, con caratteristiche comuni coi primati ed i roditori, al punto che i primi zoologi europei scambiarono questo animale per una qualche specie di scoiattolo gigante che aveva abitudini ipogee e si nutriva di lombrichi, che infilzava col lungo dito medio, e come tale lo classificarono (Chiromys madagascariensis).


La faccia ha forma triangolare ed è ricoperta da pelo rado, con ciuffi di peli sulle sopracciglia e sul muso: gli occhi sono relativamente piccoli, distanziati, verdastri e dalla pupilla verticale da animale notturno. Ai lati della testa spuntano due grandi orecchie ellittiche di colore nero lucido, anch'esse glabre.
La caratteristica principale della faccia è rappresentata dagli incisivi larghi e piatti, estremamente simili a quelli dei roditori, che hanno crescita continua.


Le mani sono glabre e possiedono pollici opponibili: le dita sono lunghe, ricurve e dotate di forti unghie, in particolare il terzo dito delle mani anteriori è poco più di un bastoncino scheletrico ed è lungo fino al triplo rispetto alle altre dita. Con questo bastoncino l'aye aye si procaccia il cibo.

L'aye aye non teme l'uomo, e frequentemente si aggira nei villaggi alla ricerca di frutta matura o uova, per nutrirsi delle quali non esita ad entrare nelle case: quando incontra l'uomo, se questi resta calmo, non esita ad avvicinarsi per studiarlo ed annusarlo, mostrando in questo atteggiamenti simili a quelli del procione.

Il significato originale del nome aye-aye è andato perduto assieme alla lingua che gli diede origine, tuttavia si pensa che il nome corrisponda al grido d'allarme da fare per avvisare della presenza dell'animale.
Questi primati, infatti, sono considerati nella stragrande maggioranza del proprio areale portatori di sventura, sotto forma di malattie, disastri o decessi.
Essere indicati da un aye aye, infatti, vuol dire essere condannati a morte, mentre secondo gli indigeni Sakalava l'aye aye è l'esecutore delle sentenze del diavolo che si siede sul petto del prescelto e gli buca il cuore nel sonno col dito medio.
Perciò, qualora se ne avvisti uno, è indispensabile correre dallo stregone del villaggio, che provvederà a catturare l'animale ed ucciderlo, ed è stata questa superstizione la rovina dell'aye aye assieme alla sistematica deforestazione.

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