domenica 29 marzo 2009

Ravello, villa Rufolo

Fericitii napoletani au nu numai un oras de basm, dar si imprejurimi de basm. Coasta amalfitana e unul dintre locurile cele mai cunoscute din lume; ca sa o descriu in doua cuvinte... pare o poveste, ireal, fantastic. Cuprinde o serie de localitati, unele mai cunoscute dar toate superbe: Amalfi, Atrani, Cetara, Conca dei Marini, Furore, Maiori, (acel "vedi Napoli e poi mori" a fost de fapt: vezi Napoli si p'orma mergi la Maiori, adica pe coasta amalfitana :-)) ) Minori, Positano, Praiano, Ravello, Scala, Tramonti, Vietri sul Mare.
Ravello e cunoscuta prin doua gradini situate "suspendate" deasupra marii, una mai frumoasa decat cealalta: Villa Rufolo, si Villa Cimbrone.
C0mplexul monumental Villa Rufolo a fost construit intre 1270 si 1280 de catre Landolfo Rufolo. Cladirea si gradina domina golful Salerno: pozitia panoramica si frumusetea gradinii este poate ceea ce atrage cel mai mult vizitatorul. Gradina situata la 400 de m deasupra marii
a inspirat pe Wagner, in "Parsifal"; este amintita si de catre Bocaccio in "Decameronul"; mai multe aici. In fiecare an la Villa Rufolo are loc festivalul de muzica clasica, scenariul fiind unul dintre cele mai sugestive din intreaga zona.
Dar a fost iubita de multi alti artisti: Greta Garbo, Orson Welles, Gide, Lawrence, Virginia Woolf, Gore Vidal, Grieg, Bernstein, Rostropovich etc. (vezi aici).
Si a fost si pentru mine dragoste la prima vedere: parca nu credeam ca e adevarat, parca eram intr-un vis, intr-un mic paradis terestru, un loc pe care l-am revazut mereu cu emotie si placere.










aici eram iarna, eu si Mara in gradina :-)






venerdì 27 marzo 2009

25 - 0!

Ieri Mara a jucat un alt meci, nu crezusem ca o vor chema (dupa perioada in care a stat la pat, racita) dar au pus-o in joc si pe ea si a jucat....foarte bine! Un meci l-a castigat pe serviciul ei, au facut 25-0 deci practic n-a gresit nici macar unul!
La club se vorbea numai despre ea, noi evident incantati de performantele ei :-)).
Mi-a adus aminte de cand eram eu mica si faceam sport, iar mamele uneori ma rugau "sa mai pierd" pentru ca era "plictisitor" sa vada cum copiii lor pierd totdeauna. Din pacate eu nu aveam "forta" de a nu juca "din toate puterile", pentru ca puneam totul in joc. Daca eram in general foarte timida, in sport ma simteam in apele mele, si eram mereu number 1. Pacat , mare pacat ca mama nu m-a lasat sa fac performanta, in acele vremuri se spunea ca "nu faci nimic cu sportul", poate asa si era, dar eu aveam talent cu carul...of!
Acum insa sunt bucuroasa ca pot "continua" oarecum prin ei. Mara n-a fost obligata niciodata sa joace, in primii ani eram descurajata de faptul ca n-o vedeam "cum eram eu", dar mi-am zis: "ata ete" , nu e sa fie si cu asta basta, dar vad ca m-am inselat, are talent si ea, are o forta fizica de invidiat, antrenorii spun ca daca se va "trezi de-a binelea" va fi un fenomen. Sa speram, pana atunci...bafta Mara, in toate meciurile pe care le vei avea!

venerdì 20 marzo 2009

Contro la violenza


nota: l'immagine è presa dal web, qui

Cresciuta in una città piccola (cc 200 000 abitanti) e tranquilla, ho avuto parte sempre di un ambiente tranquillo e sereno. La violenza in tutte le sue forme era lontana..da casa mia.
Ovviamente dei casi c'erano, e ricordo proprio una delle nostre vicine che era vittima di un marito sempre ubriaco e violento. Pensando a lei, mi sono promessa di non sposare mai una persona violenta e di non accettare le violenze di nessun tipo.
Oggi invece mi ritrovo in un ambiente molto aggressivo e violento, dove ho capito un po' i meccanismi della violenza senza averlo voluto ma...si dice in romeno: "quello che temi di quello hai parte".
Qui sono violenti tutti: dalle persone anziane che diffondono ancora questa cultura "della violenza come arma, come modo di imporsi", consigli del tipo: "ma ti fai sottomettere da lei?! Falla capire chi comanda!" i giovani che se hanno un comportamento civile e gentile vengono presi per "scemi" per cui a volte si trovano anche un po' "spinti" nel essere aggressivi, i bambini a cui si insegna di "picchiare" per non essere picchiati... Sono cose che a me mi hanno fatto sempre rimanere male, perché personalmente penso che con la violenza non si ottiene niente di positivo.
Leggevo qui sul portale dei carabinieri:
"Secondo l'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) la violenza domestica è un fenomeno molto diffuso che riguarda ogni forma di abuso psicologico, fisico, sessuale e le varie forme di comportamenti coercitivi esercitati per controllare emotivamente una persona che fa parte del nucleo familiare. Può portare gravi conseguenze nella vita psichica delle donne, degli uomini e dei bambini che la subiscono perché può far sviluppare problemi psicologici come sindromi depressive, problemi somatici come tachicardia, sintomi di ansia, tensione, sensi di colpa e vergogna, bassa autostima, disturbo post-traumatico da stress e molti altri. Le condizioni di chi subisce la violenza sono tanto più gravi quanto più la violenza si protrae nel tempo, o quanto più esiste un legame consanguineo tra l'aggressore e la vittima. Dal punto di vista fisico le violenze domestiche possono generare gravi danni permanenti e portare difficoltà del sonno o nella respirazione. Le conseguenze della violenza domestica protratta nel tempo lasciano segni anche sul piano relazionale perché le vittime che la subiscono spesso perdono il lavoro, la casa, gli amici e le risorse economiche di sostentamento."
"In una indagine ISTAT (2006) condotta su un campione di 25.000 donne tra i 16 e i 70 anni sono emersi dati allarmanti. Sono più di 6 milioni le donne dai 16 ai 70 anni che hanno subito abusi fisici o sessuali nell'arco della loro vita. Sono 2 milioni le donne che hanno subito violenza domestica dal partner attuale o da un ex partner, mentre 5 milioni di donne hanno subito violenza fuori dalle mura domestiche. Gli autori delle violenze sono sconosciuti (15,3%), o persone conosciute superficialmente (6,3%), a volte apparentemente insospettabili come amici (3%), colleghi di lavoro (2,6%), parenti (2,1%), partner (7,2%) o ex partner (17,4%)."
"Si è stimato che oltre il 90% delle vittime non denuncia il fatto; "
"Chi commette ripetutamente azioni violente fra le mura domestiche di solito ha un unico obiettivo: desidera porre la sua vittima in uno stato di "sudditanza" perché vuole sentirsi potente e perché esercitare azioni di comando e di controllo su un membro della famiglia lo fa sentire appagato e sicuro di sé. "
"Di solito gli abusanti sono soggetti estremamente insicuri nella vita sociale, non hanno grandi possibilità di sfogo e relazioni sociali appaganti. Trovano più facile colpire gli appartenenti al nucleo familiare, soprattutto se i membri della famiglia hanno bisogno di loro per il sostentamento. Per fuggire dalla responsabilità delle proprie azioni, l'abusante tenta con qualunque mezzo di favorire l'oblio e il segreto perché vuole impedire che si creino attorno alla vittima relazioni sociali rassicuranti."
I M P O R T A N T E:
"Uscire da questo problema è possibile. Prima di tutto la vittima deve rendersi conto che quello che sta accadendo fra le mura domestiche è un reato. Per arrivare a questa consapevolezza deve osservare e analizzare quello che le accade attorno, imparare ad essere obiettiva e giudicante nei confronti di chi sta abusando."
"

In caso di violenza domestica è importante rompere l'isolamento e trovare il coraggio di parlare con qualcuno di ciò che avviene fra le mura domestiche. Ci si deve rivolgere alle Forze dell'Ordine oppure si può individuare una persona vicina con la quale si ha confidenza.

Nella fase critica è importante individuare testimoni, se ci sono dei referti in casa vanno portati dove ci si reca per sporgere denuncia."

LA LEGGE TUTELA DALLE FORME DI VIOLENZA

La violenza fisica e psicologica può essere legata a forme di reato descritte da molti articoli del Codice Penale. Alcuni vengono riportati di seguito:

  • art. 570 -Violazione degli obblighi di assistenza familiare;
  • art. 571 -Abuso dei mezzi di correzione o di disciplina;
  • art. 572 -Maltrattamenti in famiglia o verso fanciulli;
  • art. 575 -Omicidio;
  • art. 580 -Istigazione o aiuto al suicidio;
  • art. 581 -Percosse;
  • art. 582 -Lesione personale;
  • art. 583-bis -Pratiche di mutilazione degli organi genitali femminili;
  • art. 594 -Ingiuria;
  • art. 595 -Diffamazione;
  • art. 605 -Sequestro di persona;
  • art. 609-bis -Violenza sessuale;
  • art. 609-octies -Violenza sessuale di gruppo;
  • art. 610 -Violenza privata;
  • art. 612 -Minaccia;
  • art. 616 -Violazione, sottrazione e soppressione di corrispondenza;
  • art. 617 -Cognizione, interruzione o impedimento illeciti di comunicazioni o conversazioni telegrafiche o telefoniche;
  • art. 617-bis -Installazione di apparecchiature atte ad intercettare od impedire comunicazioni o conversazioni telegrafiche o telefoniche;
  • art. 660 -Molestia o disturbo alle persone.

Leggi anche : Polizia e RAI contro le violenze

" E proprio su questa base anche lo spot prodotto invita le vittime a denunciare chiamando il 113 "prima che sia troppo tardi".

E qui il telefono rosa:

Puoi contattarci per telefono o per e-mail, oppure scriverci, per parlare di un problema, chiedere aiuto, fare proposte, informarti sulle attività dell’associazione onlus per sapere come si diventa volontaria, ed offrire il tuo sostegno.

Associazione Nazionale Volontarie del Telefono Rosa - onlus

Viale Mazzini, 73
00195 Roma
tel. 06 / 37518261-2 Fax. 06 / 37518289

Dal lunedì al venerdì: ore 10-13 e 16-19
E –mail: telefonorosa@alice.it

Telefoni, orari e giorni di apertura della sede nazionale:
dal lunedì al venerdì ore 10-13 / 16-19 telefoni: 06 / 37518261 - 06 / 37518262 - 06 / 37518282 - fax: 06 / 37518289

CALL CENTER

Il call center risponde a richieste d' aiuto da parte di persone che subiscono violenza fisica, psicologica ed economica.

Le operatrici del call center sono volontarie dell'associazione che hanno seguito uno specifico corso di formazione, ascoltano il problema ed indirizzano alla consulente idonea a trattare il caso.

CONSULENZA

Incontri con avvocate civiliste e penaliste iscritte all’Albo Speciale del Patrocinio a spese dello stato, con psicologhe, sessuologhe, mediatrici culturali, assistenti al diritto di famiglia. Tutte, offrono gratuitamente la propria consulenza nei diversi ruoli onde trovare le soluzioni più adatte ai problemi presentati.

GRUPPI DI SOSTEGNO PSICOLOGICO (GRUPPI DI AUTO-AIUTO)

Rivolti a tutte le donne
Per uscire dall'isolamento - Condividere le esperienze - Contrastare la violenza

Abbiamo istituito momenti di riflessione, comprensione e condivisione con altre donne, attraverso i gruppi di sostegno psicologico per uscire dall’ isolamento.

Gli incontri saranno da organizzati da una Psicologa del Telefono Rosa.
Per partecipare e avere ulteriori informazioni chiama il nostro call center dal lunedì al venerdì dalle 10,00 alle 13,00 e dalle 16,00 alle 19,00.


E aggiungo una cosa: per le straniere è ancora più difficile denunciare ed uscire da questo problema, perché si trovano in un altro paese lontane dai genitori, familiari e amici; paura, vergogna sono ancora più forti proprio per l'orgoglio di non riconoscere di aver fallito nelle loro scelte; si trovano spesso senza un vantaggio economico che consente agli aggressori di sentirsi ancora più forti.

vedi anche : 1522 "Antiviolenza Donna"


lunedì 16 marzo 2009

Allo zoo - La gradina zoologica

Domenica siamo andati allo zoo, erano anni che non andavamo e Manuel non l'aveva mai visto. Sapevamo che ha avuto un periodo difficile in cui si parlava proprio della chiusura dello zoo, ma fortunatamente il parco resta aperto e ci sono ancora 345 animali su una superficie di 80000 Mq. Non ci sono più alcuni animali, a cui noi eravamo anche affezionati (le scimmie , i pappagalli, l'orso bianco ....) ma ci sono comunque molti animali ancora da vedere e conoscere. Bellissimo il parco, molto verde, spazi anche per stare tranquilli seduti su una panchina, qualche bar dove comprare qualcosa da mangiare/bere, una piccola fattoria dove si possono fare dei incontri ravvicinati con animali domestici: capre, anatre, asini, conigli,maiali, oche, pony, mucche, galline...

Duminica am fost la o plimbarica prin gradina zoologica. O zi superba, foarte cald, Manuel pentru prima oara aici. A fost o perioada in care parcul a trecut printr-o perioada neagra, riscul a fost sa inchida, dar din fericire a ramas deschis. Pe o suprafata de 80 000 mp se intalnesc 345 de animale. Lipsesc din pacate animale pe care le cunosteam si ne placeau: maimutele, papagalii, serpii, ursul polar.
Manuel s-a distrat enorm, mai ales cand s-a apropiat de animale si le-a dat de mancare :-)
Foarte frumos parcul,mult verde, plante, locuri linistite la umbra, la soare, banci, si o mica ferma unde cei mici se pot apropia de animale domestice: capre, rate, gaste, iepuri, pony, gaini, vacute...

I piccoli del pellicano quando hanno fame hanno un comportamento simpatico: beccano la mamma per farle capire di voler mangiare :-)





qui c'era una piccolo scimmia acrobata che ora non c'è più :-(

la piccola fattoria - animale domestice

le zebre sono nere a strisce bianche e non ce nè una uguale all'altra. Il disegno del mantello serve a confondere durante la fuga i predatori che un po come l'effetto delle paginette dei fumetti sfogliati veloci, confondono l'animale in mezzo al branco e non riuscendo per dire a mirarne uno vanno in confusione.

La particolare colorazione dei fenicotteri può essere più o meno appariscente in relazione alla dieta.
Fra gli organismi di cui i fenicotteri si nutrono ci sono alcuni crostacei (Artemia salina di cui sono ghiotti) la cui fase larvale è caratterizzata dal colore rosso/arancione dovuto a particolari pigmenti (carotenoidi). I fenicotteri se ne nutrono in grandi quantità e... si tingono di rosa!
Sono stupendi, molto eleganti!

Secondo la tradizione, avere le cicogne sul proprio tetto è un simbolo di fortuna.
In Romania ci sono tante, durante il viaggio fatto nel 2006 abbiamo incontrate molte e ... ci ha portato fortuna perché dopo è arrivato Manuel :-))
Le cicogne offrono un esempio bellissimo di amore filiale. Maschio e femmina si amano teneramente e per i loro piccoli, il loro amore è veramente commovente.
Una volta una cicogna femmina, si fece male ad un’ala e non poteva più volare. Ebbene, il maschio rinunciò ad emigrare pur di tener compagnia alla sua compagna inferma.

l'albero genealogico degli elefanti

L'elefante, animale sacro a Buddha, sotto le cui sembianze si dice, egli scese sulla terra, e' il simbolo della Thailandia. Per questo il governo ha creato un parco nazionale in cui vivono gli ultimi esemplari d'elefanti selvatici.

Si pensa che la torre del gioco degli scacchi fosse inizialmente rappresentata come una torre sopra un elefante. Anche l'alfiere era, in origine, un elefante

La vita media dei leoni in natura arriva al massimo a circa 16 anni; in cattività può protrarsi per altri 10 anni circa. Tuttavia, per molte cause, pochi riescono ad arrivare a vivere così a lungo, specie i maschi senza branco.
I leoni non hanno una specifica stagione degli amori; piuttosto, le coppie hanno periodi di accoppiamento, in cui spesso le femmine si astengono dalla caccia per copulare dalle 20 alle 40 volte al giorno con i maschi della coalizione.
Le osservazioni hanno dimostrato che sia i maschi che le femmine possono avere rapporti omosessuali[10][11]. In natura, circa l'8% delle monte coinvolge due maschi. Questo comportamento viene spesso interpretato come una manifestazione di status sociale e di rapporto gerarchico, osservabile anche nei primati[12]. Comportamenti omosessuali fra femmine sono invece osservabili soprattutto in cattività.
I leoni possono stabilire legami affettivi con individui di altre specie, incluso l'uomo.
Un episodio particolarmente insolito, verificatosi in Kenya nel 2005, coinvolse una leonessa che adottò alcuni piccoli di orice (una specie normalmente predata dai leoni), allevandoli e proteggendoli anche dagli attacchi dei propri simili.
Il leone (in particolare il leone maschio) ha sempre esercitato un grande fascino sull'uomo. In numerose culture, esso viene usato come simbolo di virtù e qualità positive come forza, fierezza, maestosità, nobiltà e coraggio.

Con un peso che può arrivare fino a 300 kg, la tigre è il più grande dei cosiddetti "grandi felini" che costituiscono il genere Panthera (tigre, leone, giaguaro e leopardo), ed è l'unico felide moderno a raggiungere le dimensioni dei più grandi felidi preistorici. È un cosiddetto predatore alfa, ovvero si colloca all'apice della catena alimentare, non avendo predatori in natura.


Lo struzzo (Struthio camelus, Linnaeus 1758) è una specie di uccello dell'ordine degli Struthioniformes che, anche per via della sua incapacità di volare, risulta essere il più grande tra i pennuti viventi.
Di grandissima mole, lo struzzo ha una altezza non inferiore ai due metri e mezzo, ed una lunghezza, dalla punta del becco alla fine della coda, di almeno un metro e ottanta: il suo peso raggiunge il quintale e mezzo.

ou de strut si coarne de cerb

ce fericit era Manuel cu "Bambi" :-))


il pavone era simbolo della dea Giunone - mitologia romana


Ammotrago o Pecora crinita Nome comune del bovide nordafricano classificato Ammotragus lervia nella sottofamiglia dei caprini. In Africa ne esistono 6 sottospecie, diffuse dal Marocco alla Tunisia e più a sud, sulle montagne del Sahara settentrionale. Le popolazioni introdotte in Nord America si sono insediate con successo nel New Mexico, nel Texas e in California.

L'orso dal collare o tibetano (Ursus thibetanus Cuvier, 1823) è un mammifero carnivoro appartenente alla famiglia degli Ursidae. È diffuso in un ampio areale esteso dall'Iran all'arcipelago giapponese.

L'orso bruno (Ursus arctos Linnaeus, 1758) è un mammifero carnivoro della famiglia degli Ursidi, diffuso in gran parte dell'Eurasia settentrionale e del Nordamerica. Pesa tra i 130 ed i 700 kg ed i suoi membri più grossi contendono all'orso polare il titolo di carnivoro terrestre più grande del mondo.
In Nordamerica vi è una media di due attacchi fatali ogni anno.
Gli attacchi avvengono solitamente se l'orso è ferito o se un uomo incontra un'orsa con i piccoli. Alcuni tipi di orso, come l'orso polare, attaccano più facilmente l'uomo quando sono in cerca di cibo, mentre l'orso nero americano è molto meno aggressivo.

Gli Otaridi (Otariidae Gray, 1825), comunemente detti otarie o leoni marini, sono una famiglia di mammiferi adattati alla vita marina, suddivisa in due sottofamiglie: Otariinae ed Arctocephalinae.Le otarie, contrariamente alle foche, possiedono i padiglioni auricolari, seppure poco sviluppati.



sabato 14 marzo 2009

I voti del primo quadrimestre

Rispetto novembre, un po' migliorati i voti ma sono sempre molto delusa dal modo in cui si danno questi voti e le risposte degli insegnanti. Questa volta sono riuscita a parlare con la maggior parte e ....non è stato facile!
Per esempio perché il 7 in comportamento: perché la ragazza non partecipa molto! Beh, secondo me il comportamento è "Maniera di comportarsi. ~ condotta. 2 L'insieme delle manifestazioni esteriori di un individuo corrispondenti a determinate situazioni psicologiche. ~ atteggiamento.
Inglese: sm. behaviour."
Se lei è timida viene penalizzata anche in comportamento??? Non bastano tutte le altre materie?? Boh! Sono molto delusa di questo modo di vedere le cose.
Parliamo sempre di bambini di 11-12 anni, parliamo sempre di un livello di scuola elementare , non siamo ancora all'università, non siamo ancora ad un livello alto di conoscenze.
Mara ha frequentato sempre la scuola (meno qualche giorno di febbre) e per un bambino sano, intelligente, tranquillo (perché è così) da insegnante penso che un 80% delle conoscenze le dovrebbe assimilare a scuola. I compiti li fa sempre, io la aiuto nelle cose più difficili, alle volte noto che certi argomenti sono poco capiti e spiego tutto da 0.
La professoressa di francese, una donna molto giovane, penso senza molta esperienza, esige moltissimo da loro; quest'anno hanno appena iniziato questa nuova lingua. Mara mi dice: " ci chiede delle cose che noi non abbiamo mai fatto". Quando la interrogo, infatti non sa né la pronuncia né i verbi, nulla. "E cosa avete studiato? " chiedo. Eh, ma lei spiega una sola volta, e poi basta. Il risultato è che a casa io devo fare tutto da capo: leggere, tradurre, insegnarla i verbi, praticamente tutto. Parlando con l'insegnante, le ho detto questo, che Mara torna a casa e non sa nulla. E lei mi risponde: "ma sono 24 bambini, mica posso stare dietro a tutti?!" Beh, vi dico la mia, noi eravamo 35, una sola insegnante di francese, ma si ripeteva talmente tanto un verbo, il vocabolario, le cose più importanti, che anche ora mi ricordo molte cose in francese, pur non avendolo più continuato a studiarlo. E avevo 10 in francese! Era in gamba prima di tutto l'insegnante, magari io apprendevo meglio degli altri, ma da 1 a 10, una bambina come Mara che prende 6 ...non so, ma la vedo una miseria! E do la colpa all'insegnante!!! Non esiste che dopo aver spiegato una volta una cosa, è finita lì! E questo particolare me lo hanno confermato anche altri ragazzi che hanno la stessa insegnante. Nelle lingue, per imparare bisogna proprio ripetere, non una volta, ma tante volte! E non come fa lei:"dovresti saperlo perché io l'ho spiegato"....una volta???
Il preside della scuola mi dice : sa, deve pensare come se i voti fossero da 1 a 8. Ma perché ?? Se i voti sono da 1 a 10, bisogna darlo questo 10!!! Se qualche lettore ha la pazienza di leggere questo post, mi piacerebbe tanto sapere come la pensa al riguardo. Perché non esiste la perfezione, e se il 10 è solo per i perfetti, allora le regole dovrebbero cambiare! Bisogna premiare un bambino che già a 11-12 anni fatica molto, praticamente fa solo casa-scuola- scuola-palestra, non ha più tempo di vedere le cugine, non ha tempo per la play, non ha tempo di scendere dalla nonna, studia e basta!
In educazione fisica Mara prende 7. Cioè, una bambina di 12 anni, che lavora ogni giorno due ore in palestra, facendo un livello agonistico, nella sua materia praticamente viene premiata con ...7!!!! Tutto il lavoro, la fatica che una bambina fa, viene "riconosciuto" con un 7! Ma che miseria! L'insegnante di educazione fisica non l'ho ancora conosciuta, sono molto curiosa perché solo 7... :-((
Inglese...chiedo il perché del 6, ad una bambina che conosce abbastanza bene la grammatica, sa tradurre da sola, legge bene, una buona pronuncia, io l'ho sempre affiancata in questa materia visto che nei primi 5 anni, la maestra delle elementari non ha saputo fare il suo lavoro, Mara veniva a casa con conoscenze "0" d'inglese, e praticamente l'ho insegnata tutto. (da piccolina ha imparato le prime canzoncine, l'alfabeto, colori, animali ecc, poi a scuola fidandomi dell'insegnante ed in più lavorando, non mi occupavo molto; risultato: Mara invece di imparare, dimenticava anche le cose che aveva imparato da piccolina). L'insegnate, una donna molto carina mi risponde: "le posso far vedere le prove scritte, quando viene a scuola", io sono anche molto generosa nei voti". Ovviamente non ha preso bene le mie osservazioni, io non ho insistito molto perché a Mara piace. Ma a me purtroppo non molto fine adesso.... :-(.
Potrei ancora continuare ma mi fermo qui. Ricordo i miei tempi quando le materie erano molte, i professori severi ma anche simpatici e carini, e facevano sul serio il lavoro di INSEGNANTE! Tornavo a casa con un sacco di cose già imparate, e non perdevo molto tempo per fare degli esercizi che servivano soltanto per ripetere e rafforzare le conoscenze già apprese in classe! Ma la scuola va avanti nel tempo o indietro????

Volley: un bel inizio


Un buon inizio dell' anno, una settimana di sole vittorie :-) E senza perdere nessun game, tutte le partite 3-0!
Complimenti a tutta la squadra, complimenti alle allenatrici!
Anul voleibalistic a inceput foarte bine pentru Mara, saptamana care a trecut a castigat toate meciurile ( aproape in fiecare zi un meci) fara sa piarda nici macar un game, deci cu 3-0!
Felicitari intregii echipe, felicitari antrenoarelor!
ps. Fata de cum jucam eu la generala, in acest club antrenamentele sunt mult mai serioase, se munceste mult mai mult.

gioco






un altro punto vinto! :-) inca un punct castigat :-)


victoriaaaaaaaaaaaa! :-)

domenica 8 marzo 2009

Cuma, il parco archeologico

Cuma (in latino Cumae) si trova in Campania nell'area vulcanica dei Campi Flegrei. Il nome deriva dal nome greco Kymé (Κυμή), che secondo alcuni significa "onda", forse facendo riferimento alla forma della penisola su cui si trova.
Il territorio dove sorse questa colonia greca, fu abitato fin dall’età preistorica e protostorica. Fra tutte le colonie elleniche della Magna Grecia, Cuma posta sul litorale campano di fronte all'isola di Ischia, era una delle più antiche e più lontane dalla madrepatria.
L'antica città di Cuma, nella civiltà e nella cultura occidentale, ha un ruolo fondamentale, dal momento che da questa città si diffuse l'alfabeto in tutto il continente europeo. I coloni dell'Eubea sbarcando, prima ad Ischia e poi a Cuma, portarono insieme con le tradizioni e i culti, anche l'alfabeto, che avevano appreso dai popoli semiti. Ci è ormai noto che i Greci conobbero l'alfabeto già nella prima metà del IX secolo a.C. e che lo adattarono successivamente alla propria lingua.
Grazie agli Eubei giunti a Cuma l'alfabeto fu conosciuto dalle popolazioni italiche ed in particolare dai Latini e dagli Etruschi, che lo diffusero presso gli altri popoli della penisola e grazie alle conquiste romane venne divulgato in tutto il continente europeo.
Pertanto il passaggio dell'alfabeto dai Cumani agli altri popoli assume un valore straordinario, in quanto ha costituito la base di tutta la cultura occidentale.
Nel campo religioso Cuma era famosa nell'antichità per due aspetti che sono intimamente legati tra loro: il culto per Apollo e l'oracolo della Sibilla. Il culto per Apollo ha origini antichissime, tanto che Virgilio, nel VI canto dell'Eneide, lo fa risalire alla fuga di Dedalo dal labirinto di Cnosso.
La leggenda virgiliana, oltre a motivare la presenza di Apollo a Cuma, testimonia dell'importanza e dell'antica origine del culto. Questo sarebbe addirittura da mettere in relazione con la stessa fondazione della città, in quanto la divinità avrebbe indicato la rotta ai coloni euboici sotto forma di una colomba bianca o di un suono di cembali. Il ritrovamento di alcuni oggetti dedicati alla dea Hera (Giunone) lascia ritenere che fosseĠquesto il culto predominante a Cuma, che venne poi soppiantato da quello per Apollo. Nei secoli successivi il culto per Apollo si diffuse in tutto il mondo romano, ma a Cuma ebbe sempre un maggiore significato anche per la presenza dell'oracolo della Sibilla. La Sibilla cumana è tra le più famose figure della mitologia e, il suo ricordo si è tramandato fino ai giorni nostri. Nella religione greca, oltre ai sacerdoti, vi erano delle figure di profeti che ispirati dalle divinità pronunciavano oracoli, tra queste, ebbero un ruolo tutto particolare le Sibille. Nel mondo antico si ha notizia di molte Sibille, quella cumana è attestata per la prima volta nel VI secolo a.C., quando il re di Roma Tarquinio il Superbo acquistò dalla Sibilla Demarate una raccolta di oracoli scritti in greco su foglie di palma. Questa raccolta, detta libri Sibillini, veniva consultata in caso di gravi necessità da particolari sacerdoti, legati al culto di Apollo.
Oltre agli oracoli, la Sibilla cumana era capace di interpretare i segni con cui Apollo esprimeva la propria volontà. Già nel mondo antico l'oracolo della Sibilla cadde in disuso e venne dimenticato, ma venne recuperato dalla tradizione ebraica, che attraverso gli oracoli sibillini predicava la fine dell'impero romano.
L'imperatore Ottaviano Augusto, nel suo disegno di rinnovamento della società romana, diede grande impulso al culto per il dio Apollo, quasi a voler porre la famiglia Giulia e l'Impero sotto la protezione della divinità che doveva assicurare una nuova epoca di pace. Augusto fece restaurare molti templi di Apollo e ne fece costruire di nuovi. È in quest'epoca che, forse, va visto il restauro del tempio di Apollo a Cuma, che diventa un vero santuario.
Oltre a quello di Cuma, nel mondo greco, esistevano due famosi santuari legati al culto di Apollo: Delfi e Delo. Delfi, fin da epoche remote è stato luogo di oracoli, e molte divinità sono state tutelari del santuario fino a quando il culto per Apollo divenne preminente.
Il santuario di Delo era frequentato, oltre che dai Greci, soprattutto dalle popolazioni delle isole e delle coste dell'Asia Minore; Delo, infatti, era uno dei maggiori porti commerciali dell'antichità, aperto ai traffici con l'Oriente e la cui fama verrà oscurata solo qualche secolo più tardi dalla grande ascesa dello scalo di Puteoli. L'area sacra si trovava sull'altura in una zona panoramica e di grande effetto scenografico, in quanto ad essa si accedeva dal porto sacro, sulla parte settentrionale dell'isola.
vedi tutto qui
La sibilla cumana - il pius Enea la definisce horrenda durante l’invasamento. Il volto cambia colore, si trasfigura, il respiro si fa ansante e il petto furente di rabbia, finché Apollo non la abbandona dopo aver emesso il vaticinio.
Questa la descrizione che Virgilio fa nel VI libro dell’Eneide, della mitica figura semidivina della Sibilla Cumana.
Si ritiene che la sacerdotessa vivesse in un antro tetro e difficilmente accessibile dove svolgeva la sua attività oracolare. In preda al furore, ispirato dal dio Apollo, la sacerdotessa vaticinava responsi scritti su foglie di palma in esametri greci. Stava poi all’interlocutore mettere insieme le foglie e comprendere l’alta profezia.
In molti hanno cercato il mitico antro e nel 1932, si è arrivati, non senza discordanze, ad identificarlo con la dromos posta nei pressi del lago Averno, vicino Napoli. Si tratta di una grotta di forma trapezoidale, databile intorno al IV secolo a.C. Un corridoio lungo ben 131 m, illuminato da 6 fenditure conduce in una grande nicchia a volta da cui la divina sacerdotessa seduta su di un trono pronunciava i suoi vaticini.
L’antro si trova in un luogo altamente suggestivo e mitico, è infatti circondato dai templi di Apollo e di Giove, le terme, l’anfiteatro e la necropoli.
Ma forse il luogo più suggestivo è il laghetto di Averno. Da questo famoso lago Enea e Ulisse scesero negli Inferi. Questa era infatti una delle porte di accesso al mondo dei morti.
La Sibilla Cumana è una delle più famose, Varrone ne contava addirittura dieci: la persiana, l'eritrea (da Eritre, in Lidia), l'ellespontia, la frigia, la cimmeria, la libica, la delfica, la samia, la cumana e la tiburtina. Alcuni pensavano che fosse un’unica Sibilla immortale che si spostava di antro in antro. L’Italia è ricca di queste figure mitiche tanto che è dedicata alla Sibilla anche una catena montuosa, i Monti Sibillini.
Ultime ipotesi dimostrerebbero che l’antro è una costruzione di natura difensiva. La ricerca dell’antro non è ancora conclusa, ci si dirige ora verso il tempio di Apollo.
L’intera zona è quindi luogo mitico, ogni costruzione racconta qualcosa di soprannaturale e divino.
Lo dimostrano l’affannarsi di ricercatori intorno alle leggende che coinvolgono queste costruzioni. (qui)

Duminica am profitat de o splendida zi cu soare si ne-am indreptat spre Cuma. Cum era 8 martie, parcul arheologic era grauit pentru noi, fetele :-)
Superb parcul, cu mult verde, merita plimbarea! Minunate panoramele spre mare, punctul unde eram era exact fata-n fata cu Ischia, insula numita de greci "a maimutelor" :-))
Cuma a fost fondata de calcidesi, veniti de pe insula Eubea in jurul lui 730 i.C, dupa Strabone a fost chiar prima colonie greaca in Italia.
In scurt timp devine un oras maritim infloritor, locuitorii extinzandu-se spre Napoli, unde au fondat "noul oras" = "Nea polis".
Antro della Sibilla m-a atras mereu prin forma sa deosebita, trapezoidala.
"Sibilla" putea fi dupa mitologia greaca si romana orice femeie dotata cu puteri divine de catre zeul Apollo. Sibilla Cumana era una dintre cele mai cunoscute profete din perioada antica.
Apollo, fiul lui Zeus si al Letei, era un zeu profet; oracolul sau cu sediu la Delfi, daruia uneori puteri divine si mortalilor, de pilda Cassandrei.
Apollo era si zeul luminii, mereu tanar, atlet, era considerat si zeul agriculturii, animalelor, medicinei, si al muzicii.
Se spune ca sibilla cumana traia intr-o pestera unde era greu accesul, si de unde ea dezvaluia profetiile. Raspunsurile le scria pe foi de palmier, dar interlocutorul trebuia sa le puna in ordine si sa ghiceasca sensul cuvintelor ei.
Cercetatorii au ajuns la concluzia ca aici la Cuma se afla "antro della sibilla", inconjurata cum se vede de templele lui Apollo si Giove, termele si mai ales lacul Averno, descris in antichitate ca o poarta ce conducea in lumea mortilor.
Aceasta sibilla e una dintre cele mai cunoscute; Varrone vorbea chiar de zece: "la persiana, l'eritrea (da Eritre, in Lidia), l'ellespontia, la frigia, la cimmeria, la libica, la delfica, la samia, la cumana e la tiburtina. "
Italia este bogata de aceste figuri mitologice, dedicand chiar un lant muntos sibillei "muntii Sibillini".
O alta ipoteza ar fi ca aceasta pestera e o constructie cu scopul de aparare. Cercetarile continua insa, intreaga zona fiind de mare importanta arheologica.





alta circa 5 metri e lunga oltre 130

taglio trapezoidale, risale cc seconda metà del IV sec. a.C

forma perfecta, realizata cu o tehnica deosebita, inca cercetata

se spune ca ar fi o constructie facuta inainte de venirea grecilor, deci mult mai veche (vezi si video la sfarsit)

Uno dei finestroni laterali che portano luce all'interno della grotta












Tempio di Giove

Così denominato dagli antiquari dei secoli scorsi, era probabilmente consacrato a Demetra e fu edificato nel V secolo a.C. sul punto più alto dell'acropoli.





terme del foro


O fi un "Apollo" din ziua de azi :-))


vista sul mare dal tempio di Apollo




Ischia in departare, numita de greci insula "maimutelor" :-))


vedere spre insula Ischia

Di fronte l'Antro della Sibilla, si può ammirare la Crypta dall'alto.


vedi video